Vive benissimo il Pescara, inteso come club calcistico. Secondo in classifica a due punti dal Palermo, e solo dopo averci perso nell’ultima giornata: brutto il risultato, niente di brutto nel gioco. Hanno ricostruito la società nel 2009, chiamandola Delfino Pescara 1936. C’erano tra gli altri il produttore di pasta Giuseppe De Cecco e lo specialista di leasing Daniele Sebastiani. E’ rimasto Sebastiani e si trova comodo da uomo solo al comando. Perché può giocarsi una dopo l’altra tutte le trovate che gli vengono in mente. La principale è farsi lo stadio nuovo a Pescara Sud. Adesso c’è qualcosa di simile a un pantano, un giorno dovremmo trovarci un impianto da 20.000 posti con il nome in bianco da cedere al miglior offerente, la stazione ferroviaria Pescara 2, la viabilità rinnovata, la quota giusta di esercizi commerciali, il tutto per la modica spesa di 70 milioni. Supponendo che domani arrivino i permessi dalle amministrazioni interessate, in sei o sette mesi partirebbero i lavori e nel giro di due anni rotolerebbe il pallone. Per accadere accadrà, che accada tanto rapidamente è improbabile quanto una pioggia di salmoni.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 17 novembre 2018 alle 14:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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