Quale ruolo potrà recitare il Pescara in questo campionato? L’anno scorso con Pillon, ad esempio, è arrivata a 7 minuti dalla finale play off, mentre anche quest’anno in cui ha ricominciato daccapo con l’esordiente Zauri in panchina..., beh, già vanta il miglior attacco della categoria. Una squadra che sembra non avere mezze misure visto che finora ha pareggiato una sola volta, ma che soprattutto nei confronti con le big si sta dimostrando capace di puntare a prospettive ambiziose. Poi vanno registrate pure le diverse correnti di pensiero, vedi Zauri (“prima la salvezza”) e Sebastiani (“sentire parlare di salvezza mi fa venire l’orticaria”), ma forse sono solo due facce della stessa medaglia. Di certo c’è che l’allenatore in neanche tre mesi di campionato ha più volte rivoltato il suo scacchiere come un calzino, cambiando interpreti e moduli (ben tre) fino ad arrivare a quella che sembra la liturgia giusta di redistribuzione delle due fasi: cioè, subisce poco e segna molto. Intanto l’attenzione è tutta incentrata sull’anticipo della prossima settimana contro la Cremonese, un’altra corazzata virtuale che, però, è un po’ in ritardo, ma forse per questo ancora più pericolosa. E sulla panchina dei grigiorossi siede l’ex Marco Baroni che probabilmente non ha ancora digerito quell’esonero all’ultima giornata del 2015, quindi si vendicherebbe molto volentieri

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 16 novembre 2019 alle 12:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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