CdS - Mago Brugman, poi Di Tacchio

Il Pescara comincia a vedere un pò di luce, mettendo timidamente la testa fuori da quel tunnel, ancora buio per l’Avellino che ha rischiato la sconfitta ma s'è lamentato per un rigore non concesso in pieno recupero. Al 47' st Castaldo è stato toccato in area da Crescenzi, al momento della possibile deviazione vincente ma Minelli non se l’è sentita di concedere un altro rigore, dopo quello assai dubbio precedentemente assegnato agli irpini.

RINASCITA. Il Pescara, reduce da tre sconfitte di fila con 7 reti incassate e una realizzata, è riuscito a realizzarne due in una sola volta (non accadeva dalla gara persa a Cesena per 4-2) ma non ha saputo sfruttare il doppio vantaggio, in una partita ricca di regali, su entrambi i fronti. L’Avellino è stato bravo a rimontare per due volte lo svantaggio producendo molto gioco ma poche conclusioni.

PALO E GOL ALLA DIEGO. Dopo il palo colpito da Mancuso (7’), il Pescara ha realizzato il tipico tiro della domenica. Errore difensivo di Laisk che ha costretto Lezzerini ad abbandonare l’area per allontanare il pallone spedito dall’altra parte del campo dove Brugman ha offerto una prodezza balistica da incorniciare, uno di quei tiri che, ripetuti cento volte, solo in una occasione si riesce a indirizzare in rete da 70 metri: l’uruguaiano è riuscito a farlo, portando avanti il Pescara che ha poi gestito il vantaggio senza affanno.

RIPRESA. Nella ripresa Castaldo, tornato in campo dopo due mesi, ha pareggiato (14’) con il rigore concesso per la deviazione in area di Perrotta, con braccio sul tiro di Rizzato. Non contento per il primo regalo, l’Avellino ha voluto poi farne un altro al Pescara consentendo a Valzania di prodursi in una splendida azione coi difensori a interrogarsi su chi dovesse intervenire per fermare l’avversario che nel frattempo ha dato palla a Mancuso (27’ st) che s'è limitato a deviarla in rete. Con la forza della disperazione la squadra irpina s’è riversata nella metà campo ospite, senza finalizzare. C’è voluto un tiro di Di Tacchio (41' st) da fuori area per infilare in rete la palla del pareggio.