L’obiettivo a medio termine è una laurea in Economia Aziendale, ma resta il mistero degli esami che mancano: chi dice 6, chi 7, solo lui lo sa! Battute a parte, il traguardo comunque s’intravede e già questo è sufficiente a rendere l'idea della sua caparbietà. Perchè rituffarsi sui libri a 36 anni, svolgendo al contempo una professione impegnativa come quella del calciatore, non è cosa da tutti. L’obiettivo a breve termine, invece, è la promozione in serie A, magari meno semplice della laurea, non fosse altro che per il percorso più tortuoso. Infatti, qui non c’è un piano individuale di studi da seguire, ma si tratta di battere una concorrenza fortissima e agguerrita, un confronto multiplo dove non c’è posto per tutti. Alessandro Bruno, ovviamente, accetta la sfida. Per lui sarebbe il coronamento di una carriera con pochi riflettori. La verità è che si è inflazionato nella gavetta, troppa serie C, mentre poi quando è salito di grado ha dimostrato che poteva essere a suo agio anche più in alto. Ma ora non è tempo di bilanci o recriminazioni, piuttosto di puntare a quella chiusura in bellezza spesso adottata dalla letteratura calcistica, con l’aggiunta dell’enfasi a protocollo di questioni sentimentali.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 26 marzo 2019 alle 10:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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