«Stiamo cercando di strutturare un sistema interno di regole che sia più chiaro e di facile applicabilità - ha spiegato il presidente Mauro Balata intervenendo ieri al forum “Il calcio che vogliamo”, organizzato a Roma al Corriere dello Sport-Stadio e a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche il presidente della Figc Gabriele Gravina, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente di Lega A Gaetano Miccichè e il presidente del Credito Sportivo Andrea Abodi, già alla guida della B per sette anni -. È chiaro che abbiamo bisogno del contributo della Figc a questo punto. Ci troviamo catapultati in una vicenda che, leggendo le carte e la sentenza arrivata mentre eravamo in Consiglio direttivo, si tratta di inadempienze molto gravi di anni antecedenti». Ma che si riverberano ora sulla B in modo disastroso. Commentando la scelta del direttivo di non far disputare i playout a seguito della sentenza di condanna alla retrocessione del Palermo, il numero uno di Lega B ha aggiunto: «Questa decisione mi ha afflitto personalmente. Ma sarebbe stato necessario gestire diversamente le vicende del Palermo, io l’ho detto in tempi non sospetti, considerando che parliamo di illeciti contestati tre stagioni fa. Noi dobbiamo portare a conclusione un campionato - a detta di tutti - bello e competitivo, abbiamo chiesto e ottenuto la sperimentazione del Var in B, per la prima volta al mondo, abbiamo contratti con tv e sponsor che hanno investito su questo torneo e sui playoff che vanno onorati. E poi ci sono i nazionali con le società obbligate a liberarli - ha aggiunto Balata -. In questa vicenda c’è stata una tempistica quanto meno atipica che non è in linea con le esigenze di un torneo professionistico. Andare in A o in C significa spostare milioni di euro. Su questo bisogna fare una riflessione: le regole vanno cambiate, se c’è un sistema di controlli credibile, deve funzionare. Altrimenti affidiamolo ad altri». Ma Balata rischia, in ogni caso, di restare con il cerino in mano per errori non imputabili al suo operato. E torna, puntuale, lo spettro della scorsa estate i cui effetti, tra cause di risarcimento danni (per ora negati dal Tar) e caso Foggia ancora al Coni per una rimodulazione della penalizzazione subita per il nuovo format ridotto da 22 a 19, sono arrivati sino a noi. È fissata, infatti, per venerdì, l’udienza dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni per riavere un punto in più che permetterebbe ai pugliesi di agganciare Venezia e Salernitana a quota 38 e di salvarsi al posto dei campani per il vantaggio negli scontri diretti. Insomma, altro caos. Perché, se si giocassero i playout, sarebbe certo il ricorso della Salernitana che ritiene legittimo non disputarli, appellandosi, come detto, all’articolo 18 del CGS. «In estate ci siamo trovati in un girone infernale - dice Balata -. Un momento difficile anche emotivamente, ma credo che alla fine in B la nostra riforma l’abbiamo fatta. E ora questa coda di una stagione bellissima rischia di rovinare tutto e non è concepibile nei tempi».

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 15 maggio 2019 alle 13:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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