"Mancuso è un gran bel giocatore. Farà bene anche a Pescara". Parole e musica di Marco Sansovini, uno che di gol e di bomber se ne intende. L’investitura al nuovo attaccante del Pescara arriva dal terzo goleador nella storia del Delfino. "L’ho affrontato due volte nella scorsa stagione e contro di noi ha fatto benissimo, specie nel match di ritorno", racconta “Il Sindaco” da Riccione, prima meta delle sue vacanze in famiglia che proseguiranno poi negli States, ad Orlando, "copre tutta la fascia, ha senso del gol e una bella gamba. Poi lavorare con Zeman per un attaccante è sempre il massimo, lo sapete. E ne so qualcosa anche io", ride.

Lui nella stagione con ZZ in panchina realizzò 16 reti, un bottino niente male per un centravanti trasformato in esterno. Mancuso, invece, sbarca a Pescara con lo scettro di capocannoniere di Lega Pro, prima di lui un certo Lapadula arrivò in biancazzurro con credenziali più o meno simili: "Sarà il campo a dire se Mancuso potrà ripercorrere le orme di Gianluca io glielo auguro di cuore anche se non sarà affatto facile, vista la quantità di gol che Lapadula ha fatto. Dovrà mettersi a disposizione del mister con determinazione e spirito di sacrificio, sin da subito. Dunque molto dipenderà da lui".

Il Pescara riparte da Zeman ed in molti si chiedono se sia stata la scelta giusta da parte del club affidarsi all’allenatore boemo che dovrà ricompattare una piazza lacerata e dovrà in primis sconfiggere il ricordo delle sue stesse gesta di cinque anni fa: "Non ho dubbi, per ricostruire a questi livelli non esiste un tecnico migliore. Credo che quando mister Zeman ha accettato la panchina del Pescara lo ha fatto con l’intento di programmare la nuova annata e non tanto per salvare il salvabile. Inutile nasconderlo, a mio parere è stata una scelta in prospettiva perché la squadra era ormai praticamente retrocessa e si poteva fare ben poco in quella situazione. Lo sapevano sia lui sia la società".

Tra meno di un mese la squadra partirà per il ritiro, sarà importante per tutti i convocati arrivare in buone condizioni: la preparazione di Zeman è realmente durissima. "Davvero tremenda non è una leggenda metropolitana. Ricordo ancora i primi giorni di ritiro a San Martino al Cimino nel 2011, devastanti! Una fatica incredibile, continua. Ricordo che dall’hotel che ci ospitava al bosco dove andavamo a fare le ripetute c’erano una decina di minuti da coprire con il pulmino. Al ritorno dalle ripetute sui mille e sui tremila metri ero talmente stanco che durante il tragitto in auto, nonostante fosse così breve, riuscivo ad addormentarmi profondamente! Sapevo che ogni stilla di energia era importante perché poi si ricominciava tutto da capo dopo poche ore. E non crediate che poi tutto finisca dopo il ritiro, con il mister lavori sodo anche durante la stagione e piano piano ti abitui. Ma poi in campo voli, fisicamente il tuo avversario lo salti sempre. I frutti di tanta fatica poi arrivano, è garantito!".

I nuovi biancazzurri sono avvisati. "Il lavoro che fai con mister Zeman, però, te lo porti dietro anche gli anni successivi. A La Spezia il d.s. Ricci me lo diceva sempre: “I giocatori allenati da Zeman vanno sempre presi l’anno dopo. Fisicamente sono superiori agli altri”. Ed aveva ragione. Gli effetti positivi di quella stagione me li sono portati dietro non solo quell’anno ma anche in quelli successivi".

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 18 giugno 2017 alle 11:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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