Cinque campionati vinti in carriera due a Celano, due a Pescara, uno a Frosinone e una scalata dall'Eccellenza alla serie A. Sulla soglia dei 35 anni, che compirà il prossimo 9 febbraio, Damiano Zanon sta per togliersi un'altra soddisfazione: tornare ancora una volta da ex all'Adriatico per affrontare il Pescara. Il terzino aquilano, che combatte con una sindrome influenzale per essere domani nella lista dei convocati di Breda, vuole confrontarsi con quello che ormai definisce il Maestro: Zdenek Zeman. "La mia definizione per il mister non potrebbe essere diversa dice Zanon, passato la scorsa estate al Perugia . E' uno dei più grandi conoscitori di calcio in Italia, ha fatto della sua idea di calcio una filosofia riconosciuta, apprezzata e studiata da tutti".

Passano gli anni, il Pescara cambia interpreti e gioca un calcio diverso. Ma "La sua mano, a tratti, si vede anche oggi, nonostante i tanti cambiamenti. Cosa è cambiato? Sei anni fa, quando arrivò, fece piazza pulita, portando molti giocatori che avevano le caratteristiche giuste per il suo calcio. Rimanemmo in tre o quattro, io, Sansovini, Gessa, Cascione, dal ciclo precedente, e ci mettemmo a disposizione della sua idea. Questa volta è andata diversamente, si è dovuto un po' adattare ai giocatori che ha trovato e, pur giocando un calcio diverso dal passato, sta facendo bene".

Il Pescara affacciato sui primi otto posti ha un girone intero per raggiungere il suo obiettivo: "Ripeto: finora è stato fatto un buon lavoro in ottica play-off, che mi pare sia l'obiettivo stagionale fissato dalla società. E' chiaro che i tifosi, con Zeman in panchina, sognano di tornare a primeggiare. Ho sentito e letto di mugugni e contestazioni, è normale anche che accada perché ci si aspettano che il mister riesca a ripetere le imprese del passato".

Sei anni dopo, si ritroveranno da avversari Zanon e Balzano, i due stantuffi delle fasce della leggendaria zemanlandia del 2011/2012: "Allora andavamo davvero forti sulle fasce ride Zanon, 115 partite con il Delfino dalla C1 alla serie A ma devo dire che io e Antonio ci difendiamo e ci divertiamo ancora. Ricordate quel gol contro Gubbio? Mio cross da destra e colpo di testa di Antonio sul palo opposto: uno dei gioielli di un'esperienza unica, difficile da dimenticare".

Domani sera all'Adriatico due squadre di fronte reduci dalla vittoria nella prima di ritorno: che partita sarà? "Difficile per entrambe, questo è certo. Il Pescara gioca dal basso, prova a costruire, verticalizza all'improvviso, so come ci affronterà. Noi, però, abbiamo cambiato modulo e adesso siamo un po' meno vulnerabili".

Mancherà Falco, subito infortunato: il Perugia ha fatto un regalo al Pescara? "Pippo (Filippo, ndc) è un giocatore che ha qualità importanti per la B. Ma deve mettersi a disposizione. E' arrivato da noi dopo aver vinto il campionato con il Benevento e si è sentito un po' primadonna. Si sa che con Zeman questo non funzionerebbe. Se lavora secondo i dettami del mister, Pescara può cambiargli definitivamente la carriera e farlo decollare".

Zanon, al settimo campionato di B in carriera, torna da avversario nel suo Abruzzo e i ricordi e le emozioni lo travolgono: "Pescara mi dà sempre grandissime emozioni, è la piazza che mi ha fatto diventare un calciatore importante. La mia città, L'Aquila, è il posto in cui sono nato e dove tornerò a vivere a fine carriera. Ho vissuto il dolore del terremoto, ho perso un amico, Giuseppe Chiavaroli, e per questo partecipo sempre ad iniziative sociali. In questi giorni ho vissuto con dolore anche l'anniversario di Rigopiano, in cui se n'è andato un altro uomo di calcio che ricordo con affetto: Piero Di Pietro. Dispiace che lì qualcuno abbia pagato con la vita per colpe di altri".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 25 gennaio 2018 alle 11:30 / Fonte: Il Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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