“Dopo una retrocessione come quella del Pescara, per ripartire credo che la cosa migliore da fare sia cambiare molti giocatori, quasi tutti. Non è in discussione il valore dei singoli calciatori, ma il virus della sconfitta te lo porti dietro nella stagione successiva. Bisogna portare una ventata di novità nello spogliatoio”. Pierpaolo Marino fa un assist a Zeman in vista del mercato che apre ufficialmente oggi. Come il boemo, anche l’ex dg di Udinese, Napoli e Atalanta, oltre che ex ds del Pescara, rivoluzionerebbe l’organico in vista della prossima stagione di B. “Fa bene Zeman a chiedere di cambiare. Io farei tinteggiare anche le pareti gli spogliatoi per paura che l’assuefazione alle sconfitte si sia infiltrata anche lì…”.

Marino avrebbe potuto tornare in pista dietro la scrivania del Benevento, neopromosso in serie A, ma il dirigente irpino non è stato convinto dal presidente Vigorito e ha preferito restare libero da vincoli. A 63 anni, però, non intende certo andare in pensione. “Assolutamente no – dice –, se uno se la sente ed ha ancora voglia di stare sul campo, non c’è età che tenga. Zeman, ad esempio, a 70 anni è ancora in panchina: sicuramente ha ancora dentro lo spirito giusto, magari dovrà farsi aiutare un po’ di più dai suoi collaboratori, ma le sue idee restano. E sono attualissime. Io ho avuto Reja all’Atalanta a 69 anni, alla Roma ero con Liedholm che ne aveva 72 e conquistò un terzo posto storico in serie A”.

Della prossima serie B ha già un quadro preciso: “Sarà un campionato difficilissimo con grandi piazze che hanno storicamente giocato in A. Una specie di A2”.

Sulle panchine tanti volti nuovi e giovani da seguire, alle spalle del decano Zeman: “Su tutti, dico Inzaghi: ha fatto vedere di saperci fare al Milan, farà bene anche con il Venezia. Dico anche altri due giovani: il pescarese D’Aversa, a Parma, e Longo, a Frosinone: mi piace fin dai tempi delle giovanili del Torino”.

Sarà anche il solito trampolino di lancio per giovani rampanti: “Ormai la B è la categoria che fa emergere i migliori elementi del campionato Primavera. Il Pescara ne ha presi due che conosco benissimo perché erano nelle giovanili dell’Atalanta. Uno è Latte Lath, attaccante fortissimo, l’altro è Capone, per il quale stravedo. Perché? E’ un meridionale, uno che ha voglia di sfondare. E’ l’esterno ideale per il gioco di Zeman, penso che sotto la guida del boemo potrà sfondare e segnare anche 15-20 gol. Pur essendo un esterno, può giocare anche da punta centrale: ricorda Immobile”.

Al dg piace molto il nuovo tridente biancazzurro: “Ganz deve assimilare il gioco dell’allenatore perché è un uomo d’area di rigore, un opportunista. Non ti entusiasma vedendolo giocare, ma poi cade una palla in area e lui fa gol. Come suo padre quando giocava. Quand’era a Como l’ho seguito con attenzione: alla prima occasione, la metteva dentro. Speriamo faccia lo stesso anche a Pescara, per me sempre un pezzo di cuore: cinque anni di vita non si dimenticano”.

Un rapporto sempre vivo tra Marino e la città: “Sì, verrò volentieri a vedere qualche bella partita nella prossima stagione. Sebastiani è un amico, ricordo che cinque anni fa gli prestammo Kone e Zeman lo valorizzò con una grande stagione.Mi auguro che accada di nuovo con i giovani che stanno arrivando: forza Pescara, risali presto in serie A”.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 01 luglio 2017 alle 09:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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