“Sono pronto per i gradoni”. Leonardo Mancuso tra un mese sarà in ritiro con il Pescara. Inizierà a lavorare con Zeman e cercherà di ripetere, anche in serie B, le gesta dell’ultima stagione di Lega Pro con la Samb: 26 gol tra campionato, Coppa e play-off. Niente male come biglietto da visita per l’attaccante milanese, 25 anni, cresciuto nel Milan, ma con una storia particolare alle spalle. Dopo aver vestito la maglia rossonera per tutta la trafila del settore giovanile, dopo la prima stagione in Primavera è stato svincolato. Da lì è iniziata la sua scalata verso il calcio che conta. “L’annata con la Primavera è stata complicata: non ho trovato molto spazio e un infortunio al ginocchio non mi ha aiutato a ritagliarmelo come avrei voluto - racconta il nuovo attaccante del Pescara - . A fine stagione mi sono ritrovato fuori. E’ stata una delusione, ovviamente. Per tutti i giovani calciatori la maglia del Milan è un sogno. Evidentemente non ero pronto, così ho deciso di ricominciare dalla serie D, a Pizzighettone. Una categoria e un’esperienza che mi hanno formato tantissimo. A 18 anni, il mio obiettivo era quello di arrivare tra i professionisti con le mie forze. Ci sto riuscendo”.

Nel mare del calcio dilettantistico, dove tanti talenti si perdono, lui ha trovato la rotta giusta: una storia di ostinazione e sacrificio, quella di Mancuso. Passato, un gol dopo l’altro, dalla D alla C (Carrarese, Catanzaro, Samb) e anche per una breve parentesi in B (Cittadella). Pescara, Zeman e l’Adriatico rappresentano la sua grande occasione per diventare protagonista tra i cadetti e, chissà, proseguire l’ascesa: “Quest’opportunità arriva in un momento clou della mia carriera, quello più importante: Pescara per me è un’occasione unica e capita nel momento giusto. Sono contento di giocarmela e non vedo l’ora perché ma la sono guadagnata”, dice ancora il re del gol della Lega Pro.

Di Pescara gli ha parlato a lungo Ottavio Palladini, una leggenda del Delfino che lo ha avuto e valorizzato nella prima parte di stagione a San Benedetto: “Ho avuto modo di parlare con lui, anche se quando ho firmato lui non era più sulla nostra panchina. Il mister mi ha detto che andrò in una piazza fantastica e in un ambiente unico, mi ha preparato a dovere”, prosegue la chiacchierata il bomber mentre si gode un pomeriggio di relax a pesca prima di partire per una vacanza in Sicilia.

Tra un mese sarà in campo a sudare, sa cosa l’aspetta? “Anche se sono in vacanza, con la testa sono già al primo giorno di ritiro - confessa - , mi sono state dette tante cose sui metodi di Zeman, ma tutto contribuisce ad aumentare la mia curiosità e la mia volontà di iniziare. Voglio capire quali siano i suoi metodi sia nel lavoro atletico che in quello tecnico e tattico. I gradoni? Sono una parte importante della preparazione, lo so. Ma li affronterò con la testa giusta, sapendo quanto saranno utili poi durante la stagione”.

Nato centravanti e diventato esterno durante la maturazione,Mancuso sa che lamano del boemo potrebbe cambiare la sua carriera: “Per chi gioca nel mio ruolo, lavorare con Zeman è il massimo, guardando anche ai precedenti. Questo raddoppia le mie motivazioni”.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 11 giugno 2017 alle 10:30 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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