"Si può imparare anche a 70 anni... figuriamoci a 30". A buon intenditor, poche parole.

O meglio: datevi una svegliata, ragazzi!

Se mantenere una difesa alta, accorciando la squadra, è qualcosa di "innaturale" per i più navigati (Campagnaro, Bovo, Coda, lo stesso Fornasier), vorremmo comunque vedere sin da oggi un atteggiamento differente in campo. Meno attendista, molto più aggressivo, propositivo.

E non è questione di inserire un difensore più esperto per rispondere ai quattro gol incassati domenica scorsa (Bovo o Fornasier non sono i profili ideali per il gioco di Zeman), ma lavorare molto, provando e riprovando. Fronteggiando non solo gli avversari quando si scende in campo, ma in primis se stessi, la paura di sbagliare, di "scoprirsi" troppo, di rimanere fregati.

La difesa alta non è un fuoco d'artificio dello show zemaniano autocelebrativo, ma serve come più volte detto ad accorciare la squadra, concedendo meno campo all'avversario. I difensori devono provare a salire molto di più rispetto a quanto fatto con Foggia e Perugia, sempre che il centrocampo faccia il giusto filtro ("Brugman e Proietti diovrebbero giocare più vicini, si aiuterebbero molto").

Zeman non vuole una difesa alta a "palla scoperta", come può pensare chi conosce realmente poco il Boemo. La palla (che ha l'avversario) deve essere "coperta", ossia centrocampo e attacco devono andare in pressione sul portatore di palla avversario, impedendogli di servire quindi con comodità e precisione i compagni.

La qualità c'è. Ci siamo lamentati degli errori banali di Coulibaly o dei cross imprecisi di Mazzotta. Ma assumendo l'atteggiamento che vorrebbe il Mister le azioni potrebbero essere molte di più. Anche gli errori, è vero. Eppure aumenterebbero le probabilità di concludere nel modo auspicato.

Provateci, ragazzi!

Sulla panchina del Pescara c'è Zdenek Zeman, non un qualunque altro allenatore.

Ché sia allora un Delfino propositivo, coraggioso, aggressivo.

Ché sia un Delfino zemaniano.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 08 settembre 2017 alle 11:26
Autore: Simone Bonini
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