Torna a parlare Vincenzo Fiorillo. Il capitano a Rete8 ha analizzato la situazione del Pescara, il cambio di allenatore da Zauri a Legrottaglie e degli errori arbitrali che hanno inciso sul campionato dei biancazzurri. Ecco le dichiarazioni di Fiorillo: “Ormai questa situazione tra società e tifosi la vivo da anni, da un lato mi dispiace che ci sia questo clima perchè fa si che non ci sia un atmosfera idilliaca alla stadio anche se noi come squadra non possiamo lamentarci del supporto che ci vengono date durante le partite. Da capitano l'unica cosa che mi sento di dire è che adesso arriveranno 3 mesi importantissimi e sarebbe intelligente da parte di tutti provare a sospendere i giudizi e rimandarli a fine maggio, non sto dicendo che siano giuste o sbagliate i pensieri o le opinioni dei tifosi ma in questo momento della stagione partirei dal primo mese fondamentale per capire qual'è l'obiettivo che si dovrà delineare. Se a fine anno i giudizi saranno negativi li incasseremo senza controbattere però in questo momento abbiamo bisogno di essere uniti.

Come ho vissuto l'infortunio rimediato contro il Benevento? Devo ammettere che fino a quel momento e dopo il mio rientro sono riuscito a fornire delle prestazioni più che buone. E' stato difficile stare 2 mesi fuori ma soprattutto tornare velocemente al 100% per il tipo di infortunio che ho subìto. Devo ammettere che con un po' di impegno sono riuscito ad essere pronto prima della fine dell'anno e sono riuscito a dare una mano alla squadra nonostante la frattura.

Come ho vissuto il cambio di allenatore? Con Zauri abbiamo raccolto la maggior parte dei punti che abbiamo adesso, non siamo stati bravi a trovare un'identità di gioco precisa ma non è solo una responsabilità dell'allentaore anche se può incidere tanto. Con Legrottaglie mi viene in mente il grande feeling che si è creato con la squadra. Abbiamo avuto l'impressione di avere davanti non un allenatore alle prime esperienze ed è stato molto importante per il nostro momento, bensì uno staff preparato. Sono convinto che Legrottaglie potrà tirare il massimo.

L'arbitraggio contro il Cittadella? Non voglio fare polemiche ma quest'anno il Pescara, soprattutto in casa, qualche giudizio arbitrale ha pesato nel nostro cammino. Mi vengono in mente il gol di Brunori annullato contro lo Spezia, l'espulsione di Palmiero nella gara vinta contro il Cosenza, anche il gol della Cremonese dell'1-1 è nato da un fallo in precedenza su Scognamiglio. Sono punti che oggi potevi ritrovarti con 3-4 punti in più e si poteva parlare di altro. Lo scorso anno il fattore Adriatico era più temuto dai direttori di gara mentre quest'anno siamo un po' in debito. Prima del gol del 2-1 del Cittadella c'era un fallo su Palmiero non fischiato da doppio cartellino giallo e questi sono episodi che mi vengono da pensar male.

Pescara nel cuore? E' un pensiero che ho sempre. L' attaccamento che ho non nasce da grandi vittorie o festa ma anche nei momenti difficili. Questa cosa non è cambiata ed è per questo che per me questo attaccamento che ho nella squadra non cambia in base al tipo di prestazione che fornisco io oppure alla simpatia che la tifoseria può avere verso di me in base a come sto giocando. Per me l'attaccamento al Pescara è una cosa incondizionata, l'ho dimostrato anche quando non scendevo in campo, è un amore che non ha secondi fini oppure ruffionaggine.

Finchè non mi cacciano vorrei rimanere qui per tanti anni. Saremo felicissimi io, la mia famiglia ed i miei figli che sono anche loro i primi tifosi del Pescara.

Ho ancora altri 2 anni di contratto e vedremo quando si avvicerà la scadenza il rinnovo. Da parte mia non ci sono problemi, da oggi a quel giorno c'è ancora tanta strada cercando di fare buone cose.”

Il portiere biancazzurro è tornato a parlare della retrocessione dalla A del 2017 e del fatto che era stato incaricato come secondo portiere di Pigliacelli: “Dopo la retrocessione dalla Serie A ero convinto che la società contasse su di me per il prossimo campionato di B. Quell'estate mi venne comunicato che non sarei stata la prima scelta. Ci rimasi male perchè in A non ebbi molto spazio, seppur una retrocessione già in tasca, quelle poche partite che disputai non le feci male e potevano essere un buon allenamento per la stagione successiva. Per rispetto la società mi chiese se non volessi rimanere come secondo portiere e mi avrebbero capito, anche se io risposi che per me non c'erano problemi e mi sarei giocato il posto sul campo sapendo che Zeman è una persona che non preclude niente a nessuno. Alla fine ho avuto ragione perchè nemmeno dopo un paio di mesi ero diventato titolare.

La semifinale persa lo scorso anno contro il Verona? Ci penso spesso perchè ho in mente l'immagine di quel rigore. Purtroppo mi fece male perchè poteva essere un coronamento di un sogno vincere due campionati con il Pescara e fare la terza finale play-off. Mi sarebbe piaciuto essere un domani uno di quei pochi giocatori ad aver disputato più spareggi e promozioni con questa maglia. Sono sicuro ,anche a volte se vengo preso per matto, prima o poi riaccadrà.

Il momento più bello da quando gioco nel Pescara? Ci sono stati 2-3 momenti importanti: il primo è stato nel 2015 con lo spareggio play-off contro il Perugia dove entrammo negli spareggi all'ultima giornata dopo un campionato difficile. Fu una delusione perchè dsputammo dei play-off fantastici e perdemmo contro il Bologna per la posizione di classifica. Il momento che non dimenticherò mai quando Corso Umbetro e Piazza Sacro Cuore fu piena dopo la finale di Trapani. Finita la festa ricordo che abitavo in centro e non riuscivo più a tornare a casa a piedi per le troppe persone. Il mio sogno sarebbe quello di rivivere quei giorni.

Ho avuto una delle inquadrature migliori sul gol di Verre perchè ero 50 metri dietro di lui e non ci credevo nemmeno io l'effetto di quella palla, uno dei gol più belli ed inassoluti da quando milito nel Pescara. Ricordo la gioia ma anche la mia testa era proiettata agli ultimi minuti e non subire gol. Fino al triplice fischio non ho goduto il gol di Verre, quei 15 minuti dal 30' al 45' del secondo tempo sono stati i più lunghi della mia vita. Ad un certo punto della partita smettemmo di giocare a calcio spazzando via la palla aspettando il triplice fischio.”

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 26 febbraio 2020 alle 18:39
Autore: Riccardo Camplone
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