Quattro sberle impietose, in pieno viso, e il Pescara adesso scopre la paura. E' pesante il 4-1 subito a Crotone, ma forse lo è ancor di più quel piccolo margine di appena due punti sulla zona playout. Alle spalle ci sono tre sconfitte consecutive. Davanti, un calendario molto difficile. Serve una reazione subito, altrimenti le cose rischiano di complicarsi. Il Crotone è più reattivo e comanda subito la partita con autorità, la prende di petto grazie a una grande organizzazione offensiva che si manifesta anche nella varietà di temi d'attacco. La prima opzione è quella di cambiare rapidamente fronte creando i presupposti per l'uno contro uno sugli esterni. Ma non solo. Altre volte i silani cercano il fraseggio che si chiude con l'imbucata centrale e proprio su una di queste situazioni sbloccano subito la gara con Simy che parte in linea con i centrali e capitalizza l'assist di Armenteros. E poi, ancora, quando superano la rima pressione con un fraseggio disinvolto, gli uomini di Stroppa hanno tanto campo da attaccare con profitto. Bettella evita miracolosamente il raddoppio di Simy poco dopo che Armenteros aveva sfiorato l'incrocio. Il Pescara è alle corde, alza i guantoni per proteggersi il viso in attesa del gong ma Ma c'è solo una piccola speranza che s'intravede. Qualcosa nel meccanismo difensivo dei calabresi che non convince appieno ed è lì che i biancazzurri, una volta passata la buriana, provano a colpire. Memushaj e Bocic hanno due buone occasioni perché spesso, quando perde palla, il Crotone ha tantissimi giocatori oltre la linea della palla e concede due o tre ripartenze. Ma è solo un attimo. L'illusione di un momento, prima che si scateni l'uragano che in due minuti spazza via i biancazzurri. Junior Mesias e Armenteros, quasi senza opposizione, quasi scherzando contro un avversario che è largo, lungo e sempre in ritardo. Una tripletta-shock che toglie anche la voglia di protestare per il rigore negato a Bocic. Nel frattempo (piove sul bagnato) Bojinov si è fatto espellere dalla panchina. Surreale fotografia di un momento che sta diventando lungo e molto, molto difficile. Al rientro in campo resta negli spogliatoi Del Grosso, sostituito da Borrelli con relativo passaggio al 4-4-2 con Bocic e Melegoni esterni. Ma ormai c'è una montagna da scalare e gli avversari possono anche permettersi di staccare la spina e amministrare. I gol arrivano quasi senza volerli, perché a ogni palla persa, la difesa del Pescara è esposta al vento e alle tempeste. Benali segna il poker al 51' e adesso c'è davvero aria di un cappotto memorabile. A quel punto il Crotone va davvero sotto la doccia. Si limita a fare opposizione passiva e il Pescara prova almeno a salvare l'onore. Ci sono due pali di Clemenza da furi area, un'occasione di Borrelli e il bel gol di Galano, ma ormai la partita vera è finita da un pezzo.. Certo, un rigurgito di orgoglio può sempre servire, ma è poco, troppo poco per dimenticare gli orrori visti nella prima ora di gioco. Ed è una piccola lezione anche per il Croton e, perché in B non si può smettere di giocare, anche se vinci 4-0.

Sezione: News / Data: Lun 24 febbraio 2020 alle 12:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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