Vincenzo Fiorillo in questi giorni si diverte a parare calci di rigore nel salotto. Dal dischetto, i suoi figli sono i suoi nuovi preparatori. Sveglia presto, allenamento in casa, playstation con i suoi tre bambini: «E alla sera sono stanco morto». Con il calcio stoppato da Coronavirus, ai giocatori del Pescara succede anche questo. Vivere una nuova dimensione.
Il capitano biancazzurro, 30 anni, genovese che ha scelto di mettere radici nella città adriatica, rispetta le regole e non si muove dalle mura domestiche. Con la famiglia riunita cerca di scacciare via le paure che il Covid-19 infonde. «Personalmente, sto recuperando un po' di tempo perso con Francesco, che ha appena compiuto un anno. Non ho mai avuto la fortuna di passare tutta la giornata con lui. Rispetto le regole, non voglio rischiare e mettere in difficoltà chi sta lavorando per far finire presto questo momento critico. L'Abruzzo si sta confermando una delle regioni più rispettose delle regole, dobbiamo esserne orgogliosi. Ai tifosi dico: ci sarà tempo per tornare a vivere la nostra Pescara. Ora è il momento di aspettare e sperare che tutto finisca. Non dobbiamo arrivare al punto di sacrificare vite umane per via dell'esaurimento dei posti in rianimazione. Usciamo di casa solo se strettamente necessario».

Sezione: News / Data: Lun 16 marzo 2020 alle 12:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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