Mai come stavolta era importante vincere. Certo, era solo la seconda giornata, ma l’esordio a Salerno era stato preoccupante. Ora invece, con tre punti in tasca e qualche progresso dimostrato in campo, Zauri avrà quindici giorni per lavorare con la rosa finalmente completa e dare la propria impronta alla squadra. Si riparte da un bel secondo tempo, finalmente con un certo ritmo, con la giusta aggressività, con una fase difensiva un po’ meno approssimativa. Il tutto, dopo che il primo tempo aveva lasciato ancora più di un dubbio, soprattutto riguardo all’intensità che la squadra era in grado di sprigionare sul campo. Rispetto alla sconfitta dell’Arechi, la squadra è apparsa più logica e quadrata. Il rientro di Palmiero, l’esordio di Machin e l’utilizzo di due esterni veri, hanno dato maggiore qualità tecnica. Certo, nel primo tempo la palla correva ancora tropo lenta, la squadra era ancora troppo compassata e l’equilibrio tattico precario, ma qualche guizzo lasciava comunque intuire una potenzialità maggiore. In realtà, se c’è una qualità che la squadra ha mostrato contro il Pordenone (e ne va dato atto al tecnico) è stata la capacità di scegliere e colpire il punto debole degli avversari. Tutti dal lato sinistro della difesa friulana sono arrivati i gol e i pericoli. De Agostini è stato il punto debole della retroguardia di Tesser, e da quella parte si sono inseriti i centrocampisti, si é esaltato Galano in occasione del rigore e del gol, sempre lì ha chiuso la gara Palmiero.

Sezione: News / Data: Mar 03 settembre 2019 alle 19:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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