È rimasto imperturbabile dopo il poker di gol incassato a Perugia. Forse Zdenek Zeman in cuor suo se l’aspettava, oppure si è accontentato della reazione nervosa dei suoi. «Ho visto tanta voglia, ma poco ordine. Ci sono molti giocatori nuovi e dobbiamo imparare a muoverci da squadra. Siccome c’è una buona predisposizione, penso che riusciremo a migliorarci». Insomma, il tecnico boemo è tranquillo, anche se non si può dire altrettanto della piazza che è reduce da una cruenta retrocessione, quindi il volteggiare di fantasmi diventa quasi inevitabile. A preoccupare è soprattutto il paradosso dell’identità, dal momento che il Pescara maramaldo sul Foggia (5-1) era cinico e contropiedista (e poco zemaniano), mentre quello del “Curi” ha provato a giocare con più spregiudicatezza. E’ andata male, tuttavia era un passaggio propedeutico alla crescita e, seppur non indolore, non si poteva fare altrimenti. A meno che Zdenek non accetti di tornare alla prima versione che, in fondo, non era male.

CARATTERISTICHE. Ma non è solo questione di volontà, piuttosto c’entrano le caratteristiche degli uomini. La linea difensiva, relativamente ai due centrali, ha la tendenza naturale a restare bassa. Attualmente Zeman sta impiegando Coda e Perrotta, però se più in là dovessero entrare Bovo, Campagnaro e Fornasier la sostanza non cambierebbe di molto, anzi. Quindi, forse bisognerà abituarsi/rassegnarsi all’idea di un atteggiamento più attendista. Ovvio che questo a Zeman non sta bene (ai tifosi magari sì, se arrivano i risultati, ndc), al tempo stesso il tecnico biancazzurro è perfettamente consapevole che per arrivare alla difesa “alta” come piace a lui dovrà prima risolvere alcune questioni a centrocampo in modo da creare un filtro per le transizioni negative, limitando le ripartenze degli avversari in campo aperto. Vero che a Perugia due dei quattro gol subìti sono arrivati da calcio da fermo, quindi c’entra anche la concentrazione, tuttavia il problema di una certa leggerezza difensiva esiste ed è più vasto dei singoli episodi.

NODO CENTRAVANTI. Ultimo, ma non ultimo per d’importanza, il nodo del centravanti, da sciogliere in fretta. Simone Ganz ora parte dalla panchina, ma è sottinteso che presto si farà vivo. Lo ha detto lo stesso Zeman prima della gara di Perugia. «Ganz ora non gioca, magari come all’inizio non giocava Dybala alla Juventus, ma prima o poi si ritaglierà lo spazio». Da qui l’evidenza che lo scacchiere titolare è in evoluzione. Considerando che col maestro di Praga l’undici base è quasi intoccabile, l’auspicio è che si stabilizzi al più presto!

Sezione: Focus / Data: Mer 06 settembre 2017 alle 14:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print