Dopo 1 sconfitta e 4 pareggi consecutivi, arrivati peraltro in maniera rocambolesca, tranne nella gara contro la Cremonese,il Pescara torna a vincere e lo fa contro un avversario ostico: il Carpi. L'undici di Zeman sembra essere "guarito" dalla "pareggite", malattia che lo aveva colpito negli ultimi 4 turni, facendosi riprendere contro Frosinone, Salernitana ed Entella, dopo essere stato in vantaggio addirittura di 3 reti.

L'involuzione delle ultime due gare dipende soprattutto da un fattore tecnico. Gli interpreti della difesa sono cambiati, Bovo ha sostituito Perrotta infortunato e casualità o meno, il Pescara non ha subito reti negli ultimi 2 match. Lo stesso Bovo che fa coppia con Coda, e sugli esterni, a destra, si sono succeduti Balzano e Zampano, a completare il pacchetto arretrato il solito Mazzotta.

Sono cambiati anche gli interpreti di centrocampo: contro la Cremonese dentro Valzania, Brugman e Coulibaly, contro il Carpi fuori Valzania e dentro Kanoutè a far coppia con i già citati Brugman e Coulibaly. Non cambia, invece, l'attacco con i soliti Del Sole. Pettinari e Capone, con quest'ultimo che ha raggiunto quota 3 gol in campionato.

Sicuramente l'innesto di Bovo ha dato maggiore sicurezza al reparto, e in attesa dell'avvento di Campagnaro la difesa sembra essere molto più solida. A centrocampo per il boemo c'è l'imbarazzo della scelta in attesa dei rientri di Proietti e Palazzi, con Valzania e Carraro in panchina. Anche l'attacco ha le sue frecce, da Benali, passando per Ganz e in attesa di Mancuso, con i panchinari Latte Lath e Cappelluzzo buoni rincalzi. Oggetto misterioso l'uruguaiano Baez che non è finora contraddistinto. 

In secondo luogo c'è senz'altro un fattore psicologico che ha colpito i biancoazzurri nelle 3 gare precedenti. La rosa biancoazzurra composta da elementi molto giovani e ancora inesperti ha fatto sì che da alcuni errori, sia collettivi che individuali, scaturissero le reti che hanno portato ai pareggi la Salernitana, il Frosinone e l'Entella.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 settembre 2017 alle 17:26
Autore: Sara Gerardi
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