Lucas Torreira è il grande ex del match di sabato. L'ex del Pescara ha parlato a IlCentro: "Per me sarà una partita speciale, perché Pescara e il Pescara mi hanno dato tutto, in campo e fuori. Mi hanno fatto diventare un uomo, mi hanno insegnato che cos’è la vita. Arrivato al Pescara, stato subito aggregato alla Primavera, ho giocato qualche partita con Federico Giampaolo (fratello di Marco, oggi allenatore della Sampdoria, ndr): mi schierava attaccante".

Lei però era un trequartista.

"Certo, ma la stagione successiva, con Massimo Oddo, sulla panchina della Primavera del Pescara, è iniziata la mia mutazione tattica, visto che il mister mi ha fatto giocare da regista di centrocampo".

Dalla Primavera alla prima squadra.

"Prima l’esordio in B a Varese, poi l’avvento di Oddo e la progressiva maturazione. Devo molto a Oddo, la sua è stata una figura importante sia in campo che fuori".

Vi sentite?

"Spesso, anche di recente, dopo una partita del Pescara che avevo visto in televisione".

Il Pescara non ha ancora vinto una partita sul campo.

"Spero non inizi sabato! A parte gli scherzi, gioca un buon calcio e alla lunga, vedrete, conquisterà la salvezza. Ho avuto un momento difficile l’anno scorso per via di un infortunio, avevo perso il posto da titolare, eppure lui mi stava sempre dietro. “Non mollare, arriverà il tuo momento”, diceva. E così è stato. Mi sono goduto il trionfo di Trapani, il momento più bello della mia carriera".

Ci parli del suo rapporto con Oddo.

"Lui è bravo. Capisce di calcio, fa giocare tranquilla la squadra. Dà serenità ai giocatori. Con lui ogni allenamento diventa un divertimento, non avverti la fatica fisica. E se ti alleni bene, poi la prestazione viene da sè".

Che cosa le manca di Pescara?

"Non tutto, ma quasi. La città, il convitto, i ragazzi della Primavera. Tante cose. Ora sono diventato un uomo: ho una casa tutta per me e devo farmi anche da mangiare...".

Amici nel Pescara?

"Tanti, praticamente tutti, Benali e Mitrita, ma tutti. Ad esempio, Campagnaro sempre prodigo di consigli. Oppure Brugman, uruguaiano come me".

Si somigliano Oddo e Giampaolo?

"Tanto. Idee diverse, ma tutte finalizzate a far giocare un buon calcio. E io mi trovo bene".

Il momento più difficile a Pescara?

"Due essenzialmente: appena arrivato in Italia, quando avevo nostalgia del mio Paese, e l’anno scorso, quando mi sono fatto male, ma devo dire che il Pescara è stata una grande famiglia per me".

Che cosa si sente di dire a Oddo?

"Gli faccio un grosso in bocca al lupo. Magari sarà un po’ arrabbiato sabato nel vedermi con un’altra maglia...".

Che accoglienza si aspetta?

"Buona, spero. Pescara è sempre nel mio cuore".

Sezione: Copertina / Data: Gio 13 ottobre 2016 alle 19:39
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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