Con tutti quei ragazzi del '99 in campo non ci si può meravigliare di nulla, neanche dello 0-0 di Cremona. Certo, il Pescara che non le dà e non le prende fa notizia, è innegabile. Soprattutto quello ad occhiali è un risultato inedito per Zdenek Zeman che proprio non vi è abituato. L'ultima volta gli era capitato due anni fa in Svizzera (Lugano-Vaduz), prima ancora in un Parma-Cagliari del marzo 2015. Ricordi sfocati, «me lo state dicendo voi», lui aveva completamente rimosso.

SOTTILE IRONIA. Ed ecco come il tecnico boemo, con sottile ironia, ha motivato questo pareggio. «I nostri sono molto giovani (i diciottenni, o poco più, di cui sopra, cioè Capone, Coulibaly, Kanoutè, Del Sole e Carraro, anche se sabato quest'ultimo non ha giocato, ndc), mentre loro erano quasi tutti trentenni ed esperti. Inoltre, nella prima mezz'ora siamo rimasti sul pullman per cui poi, quando siamo scesi in campo, ci è voluto del tempo per sbloccarci. Infine, quando abbiamo cominciato ad essere più aggressivi la partita era già finita». Per capire meglio la mentalità del boemo (ma ormai la conoscono tutti), la punizione dal limite all'ultimo minuto (gran tiro di Kanuotè e grande parata di Ujkani), che poteva portare ad una insperata vittoria, ebbene quella non la considera proprio. «E' stato un fatto incidentale, non un'occasione frutto di una giocata. Non mi interessa».

PARADOSSO. Comunque, ecco servito il paradosso: il Pescara, nonostante il miglior attacco (come il Perugia ... che è primo), pur avendo segnato 14 gol è la squadra che ha pareggiato di più (insieme a Salernitana e Venezia, quest'ultima con 3 sole reti all'attivo), quattro volte su sei. A prescindere da come questi risultati siano maturati, ovvero con quelle tre clamorose rimonte di Frosinone, Salernitana ed Entella, il dato fa davvero scalpore. Per intenderci, a Zeman in serie B non era mai successo. Ad esempio, nei campionati vinti con Foggia ('90/'91) e Pescara (2011/'12) dopo sei giornate i pareggi erano stati addirittura zero, nelle tante altre occasioni al massimo due.

PAREGGITE. Perciò, la pareggite attuale desta anche un minimo di preoccupazione, non tanto perché quest'anno si debba supportare chissà quale ambizione, quanto per l'anomalia che va a rappresentare, facendo perdere tutti i punti di riferimento sul prosieguo della stagione. Insomma, siamo di fronte ad una squadra dalla doppia dimensione. Quella ta cita è spiccatamente zemaniana, con tanto rumore in attacco e almeno tre vittorie buttate al vento, mentre quella esplicita (la classifica) evidenzia un cammino fatto di piccoli passi che non rispecchia tutta l'energia profusa (e sciupata) in campo. Ma tant'è.

ESAME CARPI. Adesso il Pescara e Zeman sono attesi dalla seconda trasferta consecutiva in campionato, sabato gli adriatici saranno di scena a Carpi, un incrocio che dirà qualcosa in più sulla reale consistenza della compagine che il boemo sta costruendo. Non resta che pazientare per saperne di più. Il resto, invece, è tutto noto da tempo!

Sezione: Copertina / Data: Mar 26 settembre 2017 alle 16:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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