Vincenzo Vivarini affronta per la prima volta nella sua carriera da allenatore il Pescara. Più di dieci anni dopo aver guidato per un periodo i biancazzurri in serie B (dopo l’esonero di Ammazzalorso), il tecnico di Ari si gioca una fetta di serie A contro il Delfino. Primo obiettivo cancellare il ko di Venezia: “Abbiamo una grande rabbia dentro, siamo stati ingenui - ha detto ieri Vivarini - . A Chiavari siamo stati premiati perché non ci siamo accontenti, a Venezia abbiamo fatto lo stesso, ma nel finale bisognava gestire meglio la situazione. Da questa sconfitta abbiamo imparato che bisogna, a volte, accontentarsi anche del pareggio. Ci è mancato il gol, ed è andata male. Ora trasformare questa rabbia in energia mentale e carica nervosa contro il Pescara”.

L’allenatore che aveva portato in serie B il Teramo è un ammiratore del boemo: “Penso che tutti gli allenatori che non sono superficiali hanno studiato Zeman: ha sempre fatto un calcio di qualità e organizzazione nella fase di sviluppo, sempre propositivo. Mi aspetto una partita giocata a viso aperto, anche se il Pescara delle ultime trasferte non sembrava una squadra di Zeman: un 5-4-1 difensivo lontano dalle sue idee. Vedremo come se la giocherà qui da noi. Di solito sono più sbarazzini, vanno in pressione davanti, invece ultimamente c’è più attenzione a ricomporre i reparti. Bisogna prepararsi bene a non farli giocare. Ci sono giocatori bravi tecnicamente, è una squadra importante per questo campionato”.

Vivarini avrebbe voluto più tempo per prepararsi a questa sfida e recuperare qualche giocatore: “Dovremo mettere tutti più energia per affrontare questo turno infrasettimanale. Prima della gara faremo una rifinitura per verificare le condizioni di tutti, ma qualche cambiamento dovremo farlo. Donnarumma non dovrebbe farcela, devo decidere come sostituirlo”.

Poi la chiosa sulla sua partita speciale: “Da allenatore è la prima volta che affronto il Pescara, da giocatore mi era capitato diverse volte. Per me è una partita particolare: a Pescara sono nato come giocatore, per sei anni dalle giovanili alla prima squadra. Ma il club biancazzurro mi ha costruito anche come allenatore: ho avuto la possibilità per tre anni di imparare tanto. Ora però devo pensare all’Empoli e devo cercare di batterli”

Sezione: Avversario / Data: Mar 24 ottobre 2017 alle 18:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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