Il ritorno in B è un premio alla sua lunga carriera. E rientrare sulla panchina della penultima in classifica di certo non lo spaventa: «Ho allenato in tutte le categorie, dalla terza fino alla massima serie. In B, ho disputato 15 campionati. Ho accettato questa sfida perché ritengo che ci siano i presupposti per centrare la salvezza. Il modulo? in questo momento conta poco o nulla. Devo lavorare sulla testa dei giocatori. Sono importanti soprattutto i principi ma senza autostima diventa tutto più difficile. Corsa, grinta e intensità. Non mi piacciono le “fighette”. Il Pescara è oggettivamente forte ma non partiremo battuti. All’Adriatico sarà una battaglia. Ma ci crediamo, questa squadra ha fatto meglio in trasferta che ii casa finora. Ha giocatori di gamba. Soffre contro avversarie che si chiudono, per me è un vantaggio perché amo fare calcio attaccando lo spazio. Ora azzeriamo tutto, cercherò di portare qui il mio modo di fare calcio. I numeri non mi spaventano, abbiamo il tempo che serve per risollevarci».

Sezione: Avversario / Data: Sab 21 dicembre 2019 alle 16:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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